21 Maggio 2016
Europa al bivio
“Di fronte alla tragedia di interi popoli che fuggono dalla guerra e dalla violenza terroristica, a noi è chiaro che deve esistere un modo legale per immigrare in Europa. Immigrazione legale che significa integrazione dei migranti, contrasto alla criminalità che li sfrutta, nuova collaborazione federalistica che superi gli Stati individuali: la politica deve tornare ad avere il coraggio di tutelare gli interessi della parte meno potente della società”.
Così Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, in un messaggio di saluto inviato in occasione del Convegno “Le aspettative della povera gente” organizzato dalla Fondazione Carisbo di Bologna e dalla Confraternità Giorgio La Pira e che si terrà questa mattina nel capoluogo emiliano. Per la Presidente dell’Assemblea, che è anche componente del Comitato delle Regioni, la massima associazione europea che riunisce le Assemblee regionali, l’Unione europea è a un bivio: da una parte il modello solidaristico proposto dal Parlamento europeo e dalle Regioni d’Europa, dall’altro quello individualistico caldeggiato dalla maggior parte dei Governi degli Stati che, sottolinea Saliera “si sono rinchiusi nelle loro politiche nazionali dimenticandosi che l’Europa dei cittadini è il futuro dell’Unione europea, mentre l’Europa degli Stati individuali ne è la negazione, tanto da mettere in discussione la stessa esistenza dell’Unione”. Sullo sfondo di questo duro monito ci sono due elementi di allarme: il perdurare della grave crisi economica che da metà dello scorso decennio colpisce il Vecchio Continente e l’arrivo dei profughi che fuggono da guerra e terrorismo. “Da troppi anni – spiega Saliera – viviamo un progressivo immiserimento di ampie fasce della popolazione, si tratta di un trend che ha ripercussioni sulla stessa tenuta sociale delle nostre comunità. Vorrei, per darvi un’idea delle dimensioni reali del problema di cui stiamo parlando, ricordare alcuni dati ricavati dal Rapporto di Oxfam Italia della fine del 2015: in Europa ci sono 342 così detti miliardari (con un patrimonio totale di circa 1.340 miliardi di euro) e 123 milioni di persone – quasi un quarto della popolazione – a rischio povertà o esclusione sociale”. Dati che fanno il paio con quelli sull’immigrazione e che richiedono interventi seri. “Regioni e Parlamento europeo hanno da tempo indicato i punti di intervento: maggiore solidarietà tra gli Stati, superamento del regolamento di Dublino, rispetto degli accordi di ricollocazione e l’attivazione di corridoi umanitari e vie legali di accesso, la lotta al traffico e allo sfruttamento dei clandestini cooperando con i paesi interessati rafforzando il partenariato e la cooperazione europea e la contemporanea salvaguardia di Schengen che è un simbolo dell’UE sostenendo l’istituzione della Guardia Costiera e di Frontiera europea, già avanzata dalla Commissione, sciogliere il tabù e aprire canali legali d’immigrazione anche economica”, incalza la Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, per la quale “a noi è chiaro che deve esserci un modo umano per immigrare legalmente in Europa, pertanto abbiamo invitato la Commissione a presentare una proposta di modifica della cosiddetta Blue Card, lo strumento con quale già oggi si offre un canale privilegiato di immigrazione economica altamente specializzata verso l’Europa, si può immaginare un nuovo modo di ingresso legale di lavoratori nell’Unione non solo di alta specializzazione. Bisogna dare atto al Governo italiano che, con la proposta del “Migration compact”, ha fatto propria questa sfida, quella di un’Europa che sappia andare oltre le politiche d’emergenza, dotandosi di una vera politica comune, adatta al tempo delle grandi migrazioni. Ora sta anche ai Governi degli Stati membri decidere se seguire questa via ambiziosa, ma possibile dettata dal Parlamento Europeo e sostenuta dalle Regioni, oppure se decretare il declino definitivo del processo stesso di integrazione europea”.