11 Agosto 2020
I cipressi di Montecalvo diventino "alberi monumentali"
I cipressi della parrocchia San Giovanni Battista di Montecalvo diventino “alberi monumentali” e siano iscritti nell’apposito registro curato dall’Istituto Beni Culturali.
Il “sogno” di Don Lorenzo Lorenzoni potrebbe diventare realtà: il 94enne parroco 15 anni fa, con passione e amore, ha ricostruito l’intera parrocchia che ha sede nel Comune di Pianoro all’interno del Parco dei Gessi e dell’Abbadessa in zona tutelata Natura 2000. Mattone su mattone ha rimesso a nuovo la Chiesa, il campanile, il cimitero e la casa parrocchiale: un vero e proprio balcone su Bologna. Ora, come raccontato il mese scorso dal Carlino, è arrivato il momento di curare gli antichi cipressi, che da 200 anni vegliano su tutta la comunità. Don Lorenzo è in attesa della relazione dell’Ente Parco per iniziare un intervento idoneo per conservare gli alberi con la dovuta cura che si meritano e, quindi, Don Lorenzo ci terrebbe molto a che le Istituzioni, secondo la legge n° 2 del 1977, riconoscessero il valore dei cipressi. Ad avviare l’iter per il riconoscimento della qualifica di “alberi monumentali” è stata la cittadina pianorese Simonetta Saliera che, raccogliendo l’appello di Don Lorenzo e con l’intento di aiutarlo, ha presentato al competente ufficio regionale le domande e i documenti utili a trasformare in realtà la passione dell’anziano sacerdote. Si tratta di oltre una trentina di cipressi di alto fusto, disposti su due filari che adornano, come documentato da cartoline e immagini d’epoca, fin dall’inizio del XIX secolo il viale che porta alla Chiesa. Tra le motivazioni a sostegno della richiesta di riconoscimento dello “status” di “alberi monumentali” quelle di avere un valore architettonico, storico, culturale e religioso. A sostegno del valore dei cipressi viene ricordato il fatto che, insieme alla Chiesa di San Giovanni Battista, sono citati in poesie (come quella di Tagliavini datata 1909) e testi storici come quelli di Camerini, Facchini-Bentivogli, Fornasini e De Ruggiero.