17 Giugno 2017
Lotta alla mafia, Bologna sia sede di Agenzia per i beni confiscati
"Bologna e l'Emilia-Romagna sono da sempre terre nemiche della mafia, dove non si mette la polvere sotto il tappeto, ma, anche in modo doloroso, si devono fare i conti con la realtà.
La notizia che una legge nazionale in discussione in Parlamento prevede una sede della agenzia per i beni confiscati proprio in città è notizia positiva e apre il cuore alla speranza: è importante che il Senato e la Camera approvino al più presto questo provvedimento. Purtroppo in questi anni abbiamo avuto la conferma che l'Emilia-Romagna non è terra immune dalle infiltrazioni mafiose, ma allo stesso tempo abbiamo anche confermato il nostro impegno, di Istituzioni e parti sociali, per contrastare la cultura mafiosa e i suoi tentacoli". Così Simonetta Saliera commenta la notizia per cui la riforma delle norme sulle misure di prevenzione sulle mafie in discussione al Parlamento prevede sotto le Due Torri una delle nuove sedi dell'Agenzia per il recupero dei beni confiscati alle mafie. Nel 2013, nell'allora ruolo di vicepresidente e assessore regionale alla legalità della Regione Emilia-Romagna, Saliera fu promotrice della prima legge antimafia regionale dell'Emilia-Romagna, un provvedimento che, oltre aver ricevuto una menzione speciale dall'Onu come "buona pratica" contro l'illegalità, ha permesso di realizzare la prima mappatura dei beni confiscati in Emilia-Romagna. Grazie alla "legge Saliera" (oggi confluita in toto nel nuovo testo unico regionale per la legalità) molti beni confiscati sono stati ristrutturati e riconsegnati alla cittadinanza come luoghi di pubblica utilità (parchi, alloggi pubblici per famiglie in difficoltà, sedi di parchi, piscine pubbliche, ecc...) facendo dell'Emilia-Romagna la regione italiana con la maggior percentuale in Italia di beni confiscati riconsegnati alla popolazione. "I risultati conseguiti sono frutto della concertazione tra Istituzioni, associazionismo e parti sociali: sappiamo tutti - sottolinea Saliera - le difficoltà burocratiche che ci sono nel gestire i beni confiscati, avere a Bologna una delle sedi dell'Agenzia nazionale non può che essere un motivo di speranza e di miglioramento del lavoro di tutti".