19 Luglio 2016
Il ricordo di Osvaldo Corazza
"Ricordare Osvaldo Corazza è dovere morale e politico a cui non possiamo sottrarci perché Osvaldo Corazza ha rappresentato un periodo importante della nostra storia: storia vissuta, nella tragedia della Seconda Guerra Mondiale, storia raccontata nel lungo dopoguerra quando tante persone come lui hanno avuto il coraggio di superare la paura, hanno rinunciato a dimenticare, e lo hanno fatto perché hanno voluto vaccinare la nostra società: chi dimentica il proprio passato è condannato a riviverne le pagine più brutte".
Così, in un messaggio letto durante le esequie di Osvaldo Corazza da Irene Priolo, Presidente Aned Bologna, la Presidente dell'Assemblea legislativa regionale Simonetta Saliera ha voluto ricordare Osvaldo Corazza, fondatore dell'Aned scomparso sabato scorso a Bologna. "Osvaldo Corazza ha per quasi mezzo secolo visitato e insegnato nelle scuole della nostra comunità, nei luoghi di cultura. Ha voluto testimoniare con le proprie parole, con il proprio viso sereno, con la sua voce sempre pacata e mai sopra le righe, che è esistito un inferno fatto di uomini e di donne. Che quando il genere umano sacrifica se stesso in nome di interesse superiori finisce con il liberare quella belva interiore che ha creato Aushwitz, Matthausen, e tutte le altre macchine della morte ideate e sviluppate dal nazismo e dai suoi complici fascisti", ha sottolineato Saliera che ha poi voluto citare le parole usate dallo stesso Corazza nel corso di un'intervista rilasciata a inizio anni 2000: "«Fa male a noi, ma bene ai ragazzi che ci ascoltano: per combattere pregiudizi e razzismo. Gli incubi di oggi, della nostra società». Sì, ricordare i giorni in cui si era solo “un numero” e non più una persona fa male. Eppure - spiega Saliera - bisognava evitare che l’oblio scendesse su quell’orrore. Bisognava e bisogna seminare il ricordo perché dalle sue foglie nascano i frutti della consapevolezza e del vaccino. Perché si sappia dire no a ogni tentativo di ricreare le condizioni politiche, sociali che trasformarono uomini in assassini crudeli e spietati. Ricordare è la più grande forma di insegnamento: non è un atto di vuota retorica e neppure uno sfogo. È difendersi dalla tentazione dell’oblio. Distruggere la memoria equivale a distruggere la base stessa della nostra identità e della continuità con il tempo. E una generazione che volesse cancellare la memoria si troverebbe smarrita, vulnerabile al ripresentarsi degli stessi germi che infettarono l’Europa dopo la Prima Guerra Mondiale. Per questo è fondamentale trasmettere la memoria alle nuove generazioni, spiegare che il passato è sempre con noi e che ogni amnesia nasconde una sommaria amnistia". Pensando al grande lascito morale del defunto, la Presidente Saliera ha poi voluto assumere precisi impegni: "Con questo spirito, oggi salutiamo per l’ultima volta Osvaldo Corazza e gli siamo grati per la sua testimonianza, per il suo impegno civile e politico: deportato, operaio, militante del Partito Comunista Italiano. Persona per bene che con la sua coerente rettitudine ha insegnato a intere generazioni cosa siano la passione e l'impegno politico e i valori della Costituzione repubblicana. All'Aned e a tutti coloro che lo hanno conosciuto vanno le più sentite condoglianze dell'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna. Come Assemblea terremo alto il suo insegnamento e il suo ricordo proseguendo l'impegno nell'attività di preservazione e diffusione della cultura della memoria del '900".