Interventi

2 Settembre 2011

La manovra e questa Regione

La manovra e questa Regione

2 settembre 2011 – l'Unità

 

Intervento di Simonetta Saliera

 

Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna

 

 

La manovra economica e le politiche del governo hanno le sembianze di un serpente: cambiano la pelle, ma mantengono inalterata la propria mortale velenosità. 

Falcidiano i bilanci di Regioni, Comuni e Province, i quali non saranno comunque in grado di dare risposte ai bisogni di cittadini e imprese né di mantenere gli attuali livelli di servizi, riducono il potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni; lambiscono solo superficialmente i settori della speculazione finanziaria e non si tocca la rendita; non chiedono nessuna solidarietà sociale alla ricchezza del superfluo, ma la impongono solo ai dipendenti pubblici; non elaborano nessuna politica per lo sviluppo che possa dare fiducia e speranza all’aumento dell’occupazione e all’uscita dalla crisi; non c’è nulla che possa innescare elementi di ripresa economica e di consolidamento di quel po’ di mercato che la qualità delle nostre imprese riesce ancora a mantenere nel mondo. A pagare saranno i soliti noti, quelli che stanno tra l’incudine e il martello. Regioni, Comuni e Province sono unite nel giudicare radialmente inaccettabile la manovra del Governo e la necessità di significative modifiche al suo impianto. Unità che dà voce alla comune e generale indignazione per l’ingiustizia provocata dalle sue ricadute sui ceti più colpiti dalla crisi economica e che, ancora una volta, sono costretti a risanare il devastato bilancio dello Stato. Sappiamo tutti che il peso delle manovre a carico di Regioni e Enti Locali supera abbondantemente il 50%: è ben più alto della reale incidenza delle nostre spese sul bilancio dello Stato, visto che la quota di spesa di funzionamento delle Regioni a confronto di quelle dello Stato, ci fa dire che rispetto ad una media regionale di 91 euro procapite (75 euro per la Regione Emilia-Romagna, una delle più basse in Italia) riscontriamo 165 euro pro capite per quello dello Stato (dati elaborati dalla Regione Lombardia).
Nessuno di noi ha mai negato la crisi e la necessità di interventi anche dolorosi. Ciò che però chiediamo è chiarezza giustizia e prospettive per il futuro. Bisogna cambiare e per questo la Conferenza delle Regioni ha presentato emendamenti alla manovra, tra i quali l’alleggerimento del 75% dei limiti del Patto di stabilità, l’incremento del fondo per il trasporto pubblico locale di 1 miliardo e 100 milioni dal 2012 come da accordo governo-regioni del 16 dicembre 2010; l’esclusione dei tagli dai fondi Fas, il rispetto del patto della salute e l’eliminazione del ticket da reperire con accise sul tabacco nonché all’anticipo del federalismo fiscale anche per le Regioni al 2012. Misure serie che vanno incontro ai bisogni delle persone, delle imprese e dei territori. Migliorare si può, nella chiarezza, nella sobrietà dell’impegno, nella concezione che lo Stato è di tutti e non crea discriminazioni fra i propri cittadini.

 

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