Interventi

10 Agosto 2011

Comuni, così si cambia

Comuni, così si cambia
 
10 agosto 2011 – l'Unità

 

Intervento di Simonetta Saliera

 

Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna

Ottimizzare le risorse, mantenere alta la qualità dei servizi offerti ai cittadini. È questa la sfida in tempo di crisi e di tagli governativi agli enti locali. È anche per questo che, come Regione Emilia-Romagna, guardiamo con molto favore le fusioni dei Comuni che nascono dal basso. E sosteniamo attivamente le Unioni di Comuni, come momento in cui si mettono insieme servizi e risorse per ottimizzare le risorse e mantenere alta la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Per questo, come Regione Emilia-Romagna, siamo stati e siamo al fianco dei cinque Comuni della Valsamoggia che hanno deciso di realizzare un unico Comune: è una sfida importante, è un obiettivo da raggiungere. Per la Regione l’associazionismo tra Comuni è molto importante, anche quando si tratta di Unioni che associano funzioni (personale, vigili, strade, ecc....) per dare maggiori risposte ai cittadini e ai territori. Una via che in provincia di Bologna ha già dato buoni risultati visto che, tra Associazioni, Unioni e Comunità montane, il 53% dei residenti vive in forme associate. Si uniscono funzioni come le entrate, l’ufficio tributi, la polizia municipale, il personale, il trasporto scolastico, la pianificazione urbanistica, e così via.
Tutte attività di back office. Gli sportelli dedicati al pubblico restano dove sono sempre stati. In questi ultimi anni la Regione ha investito risorse importanti per accompagnare questi processi: nel 2010 avevamo stanziato 4,7 milioni di euro, di cui 592mila euro per l’aggiornamento tecnologico degli uffici, con ricadute positive per tutti. Una strada che, nonostante tutte le difficoltà del momento, stiamo proseguendo anche nel 2011 con 5 milioni di euro per i servizi e 2 milioni di euro per le tecnologie.

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"In un'Italia, come era quella di fine '800, segnata da grandi ingiustizie sociali, da forme di sfruttamento e di violenza verso i lavoratori, la nascita della Camera del Lavoro di Bologna segnò uno dei primi passi per l'avvio di lotte sindacali e politiche per dare dignità e giustizia sociale alla parte meno potente della società. 

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"La scomparsa di Domenico Cella lascia un vuoto profondo nella società bolognese: coerente con le sue idee cristiano-democratiche, Cella, anche nel delicato ruolo di Presidente dell'Istituto De Gasperi di Bologna, ha saputo dare un forte contributo al dialogo e al pensiero bolognese. Ai suoi famigliari e quanti hanno avuto l'onore di conoscerlo e lavorare con lui vanno le mie più sentite condoglianze"