10 Luglio 2011
Ecco come combattiamo le infiltrazioni mafiose
Ecco come combattiamo le infiltrazioni mafiose
10 luglio 2011 - La Repubblica
Intervento di Simonetta Saliera
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna
Per la criminalità organizzata è ferale essere colpita nel patrimonio. Per la mafia la diffusione della cultura della legalità è come vedersi togliere ossigeno giorno dopo giorno. Anche i più recenti fatti di cronaca che riguardano la nostra città e la nostra regione dimostrano come non si debba mai abbassare nascondere la polvere sotto il coperto. Anzi bisogna lavorare giorno dopo giorno per rafforzare la nostra corazza istituzionale, il nostro sano tessuto sociale ed economico che ha da sempre reso l’Emilia-Romagna terra davvero nemica della criminalità organizzata. È con questo spirito che la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha varato la nuova legge regionale antimafia.
Si tratta di una “borsa degli attrezzi” in cui associazioni, enti locali, parti sociali, forze dell’ordine, magistratura e istituzioni hanno trovato gli strumenti per azionare percorsi virtuosi per prevenire le infiltrazioni mafiose e diffondere la cultura della legalità. Nei giorni scorsi, a meno di due mesi dall’approvazione definitiva della legge da parte dell’Assemblea legislativa regionale, la legge è diventata già operativa. Abbiamo, infatti, approvato i bandi che permetteranno a enti locali, pubbliche amministrazioni e associazioni di presentare i progetti che la Regione cofinanzierà per far sì che l’Emilia-Romagna sia sempre di più terra nemica della mafia. Le realtà che avessero idee e progetti hanno tempo fino al prossimo 20 settembre per presentare la domanda e ottenere contributi che potranno coprire fino all’80% delle spese (fino ad un massimo di 50 mila euro). La Giunta ha anche approvato il documento rivolto agli enti locali e alle altre pubbliche amministrazioni per regolamentare le procedure per la sottoscrizione di accordi e intese istituzionali per la collaborazione in questa materia.
È la dimostrazione della volontà di dare attuazione immediata e concreta ad una legge importante in cui ho creduto fermamente fin dal mio insediamento. Sono questi gli strumenti con cui opereremo nei prossimi mesi per estendere e rafforzare il ruolo degli enti locali e della società civile in materia di prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per costruire, nella nostra regione, una rete ancora più forte di resistenza. In particolare le associazioni, attive in Emilia-Romagna e con una consolidata attività in questo campo, potranno presentare progetti volti a rafforzare la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, con particolare attenzione ai giovani.
Per quanto riguarda gli enti pubblici si prevede che siano sottoscritti accordi con la Regione per sviluppare attività sul territorio e, nel caso dei Comuni, per il recupero dei beni confiscati loro assegnati. Si tratta di fatti concreti, frutto di quasi un anno di meticoloso lavoro con le parti sociali, le altre istituzioni e la società civile che danno il senso della nostra voglia di tenere alti, con i fatti, i valori della legalità.