13 Maggio 2011
Intervista al sito di Avviso Pubblico del 13 maggio 2011
Perché la Regione Emilia Romagna ha deciso di fare questa legge?
Abbiamo voluto fare una legge che mira a prevenire il crimine e che, allo stesso tempo, diffonde e promuove la cultura della legalità per rafforzare le reti della nostra società. L’Emilia Romagna è, infatti, una regione ricca e molto produttiva. Qui la mafia è impresa, si muove su un terreno imprenditoriale per inserirsi nel tessuto produttivo. Con questa legge noi vogliamo creare una barriera alle infiltrazioni mafiose, capire come i criminali si muovono nella nostra società e dare la possibilità a tutti i soggetti pubblici e privati di fare qualcosa, di poter intervenire.
Cosa prevede la legge?
Il progetto di legge prevede la possibilità per la Regione di costituirsi parte civile nei processi per mafia per essere a fianco delle vittime. Il testo introduce nuove norme per potenziare l’attività di contrasto alle ecomafie e alle infiltrazioni mafiose nel settore dell’ambiente: per esempio verranno fatti accordi e convezioni tra la Regione e le autorità statali operanti nel settore ambientale, le associazioni di imprese, le organizzazioni sindacali e le associazioni di volontariato. La legge prevede, inoltre, un aumento delle azioni di diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile nel mondo dell’impresa, della cooperazione, del lavoro e delle professioni.
Si parla anche di un Osservatorio regionale. Quale funzione svolgerà?
L’Osservatorio Regionale interno all’Amministrazione raccoglierà tutti i dati e il materiale disponibile al fine di rendere più agevoli ed efficaci i controlli necessari al monitoraggio.
Un’attenzione particolare la legge la dedica anche alle scuole e ai dipendenti pubblici. Ci può dire in che modo?
Saranno promossi percorsi didattici nelle scuole e si realizzeranno iniziative pubbliche per far sì che i cittadini siano più attenti, attivi e collaborativi. Sono anche previste iniziative di formazione per i dipendenti degli enti locali. Nella legge è stata inoltre inserita una clausola valutativa che prevede che ogni due anni la Giunta presenti all’Assemblea legislativa una relazione su tutto quello che è stato fatto negli anni precedenti in modo da controllare e valutare gli effetti e migliorare sempre di più le azioni di contrasto.
Perché la Regione ha deciso di aderire ad Avviso Pubblico?
La Regione Emilia Romagna vede in Avviso Pubblico un punto di riferimento importante. Insieme abbiamo lavorato all’elaborazione del testo di questa legge per definirne gli obiettivi e le principali modalità organizzative necessarie per raggiungerli. Avviso Pubblico ci ha spinto ad elaborare una legge ampia, che non identifichi nello specifico le diverse azioni da perseguire ma con la possibilità di agire su tutti gli aspetti. Abbiamo deciso di aderire ad Avviso Pubblico, enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, perché pensiamo che possa aiutarci ad avere una maggiore attenzione verso un fenomeno così radicato come quello delle mafie e a contrastarne sempre più l’infiltrazione. E’ necessario attivare le reti tra pubblico e privato per opporsi alle mafie e tenerle fuori dal territorio.