16 Marzo 2011
La nostra lotta alle mafie
La nostra lotta alle mafie
16 marzo 2011 - l'Unità
Intervento di Simonetta Saliera
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna
L’Emilia-Romagna è da sempre terra nemica della mafia. Lo è perché le istituzioni sanno come collaborare tra loro, come fare da collante con le parti sociali e le associazioni. E giornate come quella del 21 marzo sono il momento giusto per ricordare questi principi, questo impegno e questi obiettivi. Per gridare forte che la lotta alla mafia la si fa tutti i giorni, negli atti concreti, nel governare quotidiano.
Di recente la giunta dell’Emilia-Romagna ha varato una nuova legge regionale in materia di prevenzione alle infiltrazione della criminalità organizzata e di promozione della cultura della legalità, che, tra le altre cose, prevede di istituire proprio nella giornata del 21 marzo di ogni anno la ricorrenza per ricordare le vittime della mafia e coloro che si sono opposti alla criminalità organizzata. Ed è bene che, anche da quest’anno ci siano molte iniziative anche a Bologna: penso alla Carovana antimafia in vicolo Bolognetti o all’iniziativa dell’Associazione Europa a Palazzo d’Accursio con Salvatore Caronna, Pino Arlacchi, Maurizio Marchesini Andrea Campinoti e Virignio Merola. La nuova legge, frutto della collaborazione con i territori, le istituzioni, le associazioni e le parti sociali, vuole dare un segnale forte del nostro impegno per contrastare l’infiltrazione e il radicamento della criminalità mafiosa in regione e per promuovere progetti di prevenzione e di contrasto per rafforzare e rinsaldare la nostra corazza. La Regione condividerà attività di intervento preventivo con i Comuni, la magistratura, la Prefettura, le associazioni che operano nel settore, le altre associazioni di categoria e il mondo scolastico. Al mondo della Scuola viene dedicato una attenzione particolare: la legge prevede infatti il sostegno a interventi nelle Scuole e nelle Università, di vario genere, dai campi di lavoro nelle terre confiscate, al sostegno alla ricerca in questo campo.
Si cercherà di intervenire sui danni che l’infiltrazione della criminalità mafiosa ha già prodotto nel territorio regionale: attraverso il sostegno ai Comuni che hanno in gestione beni confiscati alla mafia che nella nostra Regione sono 41. La possibilità di recuperare ad un uso sociale i beni confiscati è estremamente importante, anche per il messaggio simbolico che si da ai cittadini. Per questo aiuteremo quindi i Comuni nelle iniziative di recupero dei beni, anche attraverso uno sportello che può fornire assistenza e informazioni. La nostra impressione è che i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, debbano affrontare da soli un impegno troppo gravoso e che deve esserci una condivisione istituzionale di questo impegno. Altri aspetti importanti della legge sono la formazione per la polizia locale, il sostegno alle vittime dei reati e la costituzione di un Osservatorio regionale, tutto interno alla amministrazione e specificamente al Servizio politiche per la sicurezza, dove si raccoglieranno in maniera sistematica dati ed elementi di conoscenza sull’infiltrazione mafiosa in regione, per renderli disponibili alle altre istituzioni e alla comunità regionale.