7 Marzo 2011
Aiutiamo i Comuni a fermare le nuove mafie
Aiutiamo i Comuni a fermare le nuove mafie
7 marzo 2011 - l'Unità
Intervento di Simonetta Saliera
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna
Un osservatorio, una banca dati, più formazione per la polizia locale e collaborazione con le forze dell’ordine, le altre istituzioni e la magistratura. L’impegno per formazione ed educazione alla legalità. L’Emilia-Romagna è da sempre terra nemica della mafia.
Lo è perché le istituzioni sanno come collaborare tra loro, come fare da collante con le parti sociali e le associazioni. Ma non bisogna mai abbassare la guardia e lavorare sempre per mantenere forte e sana la nostra corazza, quella che ci preserva. È per questo che di recente la giunta dell’Emilia-Romagna ha varato una nuova legge regionale in materia di prevenzione alle infiltrazione della criminalità organizzata e di promozione della cultura della legalità, che, tra le altre cose, prevede di istituire nella giornata del 21 marzo di ogni anno la ricorrenza per ricordare le vittime della mafia e coloro che si sono opposti alla criminalità organizzata. Con questa nuova legge, frutto della collaborazione con i territori, le istituzioni, le associazioni e le parti sociali, abbiamo innanzitutto voluto dare un segnale forte del nostro impegno per contrastare l’infiltrazione e il radicamento della criminalità mafiosa in regione. È un problema che nessuno oggi può trascurare: riguarda lo sviluppo della comunità regionale e delle future generazioni, la possibilità di vivere in un contesto dove le regole sono rispettate, dove l’impunita non è né garantita e meno che mai premiata, dove ci si oppone all’imbarbarimento della comunità. La nuova legge si presenta come una “borsa di attrezzi” da cui attingere per promuovere progetti di prevenzione e di contrasto. Al mondo della Scuola viene dedicato una attenzione particolare: la legge prevede infatti il sostegno a interventi nelle Scuole e nelle Università, di vario genere, dai campi di lavoro nelle terre confiscate, al sostegno alla ricerca in questo campo.
Con la legge si cercherà anche di intervenire sui danni che l’infiltrazione della criminalità mafiosa ha già prodotto nel territorio regionale: attraverso il sostegno ai Comuni che hanno in gestione beni confiscati alla mafia che nella nostra Regione sono 31. La possibilità di recuperare ad un uso sociale i beni confiscati è estremamente importante, anche per il messaggio simbolico che si da ai cittadini. Per questo aiuteremo quindi i Comuni nelle iniziative di recupero dei beni, anche attraverso uno sportello che può fornire assistenza e informazioni. La nostra impressione è che i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, debbano affrontare da soli un impegno troppo gravoso e che deve esserci una condivisione istituzionale di questo impegno.