5 Febbraio 2011
Montagna, ecco quello che serve
Montagna, ecco quello che serve
5 febbraio 2011 – l’Unità
Intervento di Simonetta Saliera
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna
I problemi del vivere e lavorare nel nostro Appennino tendono ad accentuarsi per effetto della grave crisi economica a cui si somma la totale mancanza di una politica specifica del governo.
Abbiamo investito molto in questi ultimi anni per ridurre le disuguaglianze che ancora persistono tra l’abitare in pianura o in montagna. L’Appennino è quella parte della nostra Regione dove le differenze saltano più agli occhi, lo stato del benessere si indebolisce e, senza investimenti per la difesa del territorio e per lo sviluppo economico e sociale, si rischia un ulteriore spopolamento nelle zone più svantaggiate. Dal 4 al 13 febbraio, il Partito Democratico dell’Emilia-Romagna organizza a Lizzano in Belvedere, in Provincia di Bologna, la Prima Festa Regionale della Montagna. L’ottica è quella di divertirsi, di discutere tutti i problemi attinenti alla valorizzazione dell’area appenninica. Area in cui vive l’11% della popolazione emiliano-romagnola, 38.000 stranieri (ovvero il 10% del totale degli immigrati in regione). Non c’è una sola montagna, ma tante montagne.
Ci sono zone che continuano a spopolarsi (come accade, ad esempio a Piacenza e a Modena) ed altre che raddoppiano i propri abitanti. Il tasso di crescita naturale è bassissimo. L’indice di vecchiaia media è pari a 2,49, molto maggiore rispetto all’1,70 della pianura. Ci sono zone economicamente sviluppate con forte vocazione turistica ed altre che rischiano la desolazione. È indubbio che per dare la possibilità di sviluppo e condizioni sociali e civili di qualità si debbano dare risposte con politiche integrate e specifiche. La strada maestra imboccata dalla Regione è quella di garantire alla montagna, in termini di armatura civile ed infrastrutturale, servizi e interrelazioni, la riduzione dei fattori di svantaggio per le popolazioni che vi risiedono.
Nel quinquennio 2005-2009 si è intervenuto con fondi regionali specifici per oltre 29 milioni di euro che hanno attivato investimenti per 52 milioni di euro. Negli stessi cinque anni gli investimenti integrati hanno superato i 400 milioni di euro per le politiche di difesa del suolo, sostegno all’agricoltura, al turismo e all’occupazione. Nel prossimo futuro continueremo su questa strada investendo anche nuove risorse per ridurre il divario digitale.