Interventi

6 Ottobre 2010

Debito pubblico regionale a livello sostenibile

Debito pubblico regionale a livello sostenibile

 

6 ottobre 2010 – Il Sole Centro Nord

Intervento di Simonetta Saliera

Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna

 

 

Conti pubblici sotto controllo. Il debito pubblico locale procapite in Emilia Romagna è molto più “leggero” di quello di altre Regioni limitrofe. I numeri pubblicati da Il Sole 24 Ore Centro Nord, dimostrano ai cittadini dell’Emilia-Romagna che la situazione viene costantemente monitorata e tenuta sotto controllo.

I dati sugli “swap”, ovvero il ricorso ai famigerati derivati finanziari da parte degli enti locali non è che l’ultima conferma in ordine di tempo della buona salute dei loro conti. Anche se in due anni questo tipo di indebitamento si è notevolmente ridotto sino a rappresentare il 29,9% del debito complessivo degli enti coinvolti nelle operazioni di finanza derivata e pur essendo l’andamento dei tassi favorevole, consiglierei ancora molta cautela nel gestire le situazioni conseguenti a questo tipo di operazione  per poter procedere alla loro graduale estinzione per tenuto conto del il grado di rischio insito nella natura dello strumento. È la dimostrazione di una grande prudenza e attenzione da parte degli amministratori degli enti locali per la sicurezza della tenuta dei conti, nell’interesse dei cittadini e della più complessiva tenuta dei conti dello Stato, anche nella “versione locale”. Un comportamento che è importante soprattutto guardando in prospettiva, mettendolo in relazione con le sempre maggiori sfide e le crescenti difficoltà che anche la recente manovra del governo pone agli enti locali, in primo luogo alle Regioni.
Dagli swap all’incidenza sul debito pubblico procapite il quadro è molto chiaro: dalla statistica e dai numeri viene sempre più spesso la conferma di questi comportamenti oculati e attenti da parte dei nostri Comuni, delle nostre Province e della nostra Regione. Si possono, dunque, fare molti esempi. Non più di un mese fa, infatti, l’annuale relazione della Corte dei Conti sulla finanza pubblica locale aveva ben descritto come gli emiliano-romagnoli siano tra gli italiani con  lo stock di debito pubblico locale più leggero, benché la nostra sia una Regione che da molti anni ha fatto grandi investimenti in infrastrutture: di solito gli investimenti si accompagnano a forme di ricorso al credito in maniera sostenuta. In Emilia-Romagna, questo non è avvenuto: abbiamo avuto forti investimenti a fronte di un virtuoso uso delle risorse anche proprie, legate ad una gestione attenta del patrimonio degli enti a alla capacità di intercettare importanti risorse messe a disposizione da norme specifiche  che ha comportato un ricorso al credito in misura contenuta che, come si vede, pesa sulle spalle dei cittadini molto meno di quello di altre realtà territoriali.
Nel 2009, infatti, il debito pubblico complessivo dello Stato a carico di ogni cittadino, era di circa 30.000 euro, di cui solo 240 euro riferibili al debito della Regione Emilia Romagna, cifra che al di là del Po, invece, lievita ai 960 euro procapite del Piemonte e ai 285 della Lombardia. Se anche si guardano i dati relativi al debito pubblico di Province e Comuni – decisamente più alti di quelli della Regione – gli emiliano-romagnoli restano gli italiani più “liberi” dal debito pubblico locale. E questo pur in presenza di performance che, la stessa relazione della Corte dei Conti, descrive come positive e importanti. Un debito “leggero” determina una minore esigenza di risorse da destinare alla sua restituzione e conseguentemente consente di utilizzare in maniera più coerente con la richiesta di servizi dei cittadini, quote oggi molto importanti di spesa pubblica.

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