18 Settembre 2017
Bologna, 18 settembre 2017 Convegno con il Parlamento europeo in Assemblea legislativa regionale Saluto di Simonetta Saliera Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna
Buongiorno, desidero, innanzitutto, fare alcuni ringraziamenti: - al Parlamento europeo che ha avuto la disponibilità di realizzare questo evento in Emilia-Romagna. L’obiettivo è quello di raccogliere le opinioni e le istanze del territorio in una fase di discussione politica dell’Unione sul futuro del quadro finanziario post 2020 - ai parlamentari presenti, augurandosi che colgano le opportunità di portare nella discussione plenaria del Parlamento gli spunti e le proposte che verranno formulate nell’odierna giornata di lavoro - ed infine all'assessore regionale al Coordinamento delle politiche europee per lo sviluppo Patrizio Bianchi che ha accolto questa occasione e a tutti i dirigenti e collaboratori dell’Assemblea legislativa e della Giunta regionale che si sono impegnati ad un comune lavoro organizzativo e di relazione con gli stakeholder per la riuscita di questa iniziativa. La costruzione di una “Unione più unita, più forte e più democratica” è un ambizioso traguardo da realizzare insieme a tutti i partner delle Regioni europee. L'Unione europea e le sue istituzioni raggiungeranno questo obiettivo solo se collaboreranno fattivamente ad ogni livello di governo, compreso quello degli enti locali e regionali, perché non può essere dettata dall’alto in termini dirigistici, ma, anzi, in termini realmente partecipati dal basso. L’Unione europea non è altro da noi. Noi siamo insieme cittadini emiliano romagnoli, italiani ed europei e sappiamo che non possiamo dimenticarci di questo perché il nostro futuro, come cittadini, dipenderà sempre di più da questa consapevolezza e da come questi tre aspetti della nostra identità riusciranno ad unirsi per diventare un’unica forma di cittadinanza. Come diceva il Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, di cui proprio in questi giorni abbiamo ricordato il primo anniversario della morte, dobbiamo sempre ricordare che siamo “cittadini d’Europa nati in terra d’Italia”. L’Unione europea vive oggi un momento di difficoltà che non possiamo nasconderci. Stiamo uscendo con notevoli sacrifici dalla più grave crisi economica degli ultimi decenni. Stiamo affrontando problemi inediti come gli esodi massicci da Paesi poveri o dilaniati da guerre e in sovrappiù si sta spargendo un generale sentimento di insicurezza provocato dal terrorismo islamico che colpisce ovunque. La difficoltà dell’Ue nell’affrontare tali problemi con la necessaria adeguatezza e puntualità proviene principalmente dall’affievolirsi di uno dei capisaldi di quella che chiamiamo politica di coesione, cioè la omogeneità e la solidarietà tra Stati. Dobbiamo essere consapevoli che senza solidarietà e omogeneità tra gli Stati, l’Unione europea non può costruire un futuro per propri cittadini europei. Non ci può sfuggire, quindi, quanto l’appuntamento di oggi, pur avendo necessariamente aspetti tecnici rilevanti per la natura stessa degli argomenti affrontati, sia un momento fondamentale per consolidare l’Europa dei prossimi anni. L’Unione europea dovrebbe divenire sempre più solidarietà fra gli Stati e avere strategie condivise di sviluppo capaci di diminuire le ancor notevoli disuguaglianze tanto fra gli Stati, quanto fra le classi sociali. Di questo parleremo oggi: di cosa sarà necessario dopo il 2020 e di quali strumenti e quante risorse avremo bisogno per raggiungere gli obiettivi che ci porremo. Oggi c’è data l’opportunità di esprimere le nostre opinioni in una fase in cui non tutto è deciso. Quello che emergerà dalla discussione di oggi sarà importante anche per i lavori preparatori della Sessione comunitaria europea, che ogni anno questa Assemblea regionale tiene in primavera. Per concludere vi auguro un buon lavoro che spero sia produttivo e unitario.