Interventi

8 Maggio 2017

Il perché dell’Europa

Intervento di saluto alla Sessione comunitaria 2017 dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna Intervento di Simonetta Saliera Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna Care colleghe e colleghi, Signor Presidente della Regione Stefano Bonaccini gentili Assessori, diamo il benvenuto gli ospiti che partecipano oggi alla nostra sessione solenne in occasione della discussione e votazione della Risoluzione di indirizzo alla Giunta regionale sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto dell’Unione europea.

Ringraziamo in modo particolare il signor Ambasciatore Maurizio Massari, oggi alla guida della Rappresentanza italiana a Bruxelles, che ha gentilmente accettato di essere tra noi. E’ un privilegio per noi poterLa ascoltare signor Ambasciatore perché troppe volte, purtroppo, le notizie relative a ciò che accade a Bruxelles ci arrivano mediate o interpretate in modo non sempre corretto. Cogliamo, quindi, con piacere la possibilità di ascoltare in modo diretto il Suo intervento. La ringrazio inoltre di aver accettato di essere con noi proprio in prossimità della festa dell’Europa, che si celebra ufficialmente domani. L'Assemblea legislativa per questo evento ha attivato numerose iniziative nello spirito profondamente comunitario, promuovendo numerosi progetti ed attività volti a far conoscere e amare l’Europa e i suoi valori soprattutto alle giovani generazioni. Penso, ad esempio, a EurHope, il concorso fotografico realizzato dagli studenti delle scuole superiori dell'Emilia-Romagna che con le loro foto hanno raccontato la loro Unione europea, tanto che le due classi vincitrici sono state ospitate all'Europarlamento grazie alla collaborazione tra l'Assemblea legislativa e i nostri eurodeputati. Considero un vanto e un impegno imprescindibile di quest’aula far sì che chi è nato europeo, chi gode da appena venuto al mondo di una cittadinanza europea con i suoi vantaggi, sappia riconoscere che i propri diritti provengono da una lunga storia, non sempre lineare ma comunque creatrice di una responsabilità condivisa di pace e di progresso. A questo proposito vorrei citare le parole che il presidente Tusk ha pronunciato nel suo discorso per i 60anni dei Trattati di Roma il 25 marzo scorso: “Ricordo il corso della storia solo per rendere tutti consapevoli che per milioni di persone, quelle che oggi dimostrano nelle piazze di Roma, Varsavia, persino a Londra, l'Unione europea non è fatta di slogan e nemmeno solo di procedure e di regolamenti. La nostra Unione è una garanzia che la libertà, la dignità, la democrazia e l'indipendenza non siano più solo i nostri sogni, ma la nostra realtà quotidiana”. L’attuale quadro europeo, rafforzato dall'esito delle elezioni presidenziali francesi, seppure minato dalle difficoltà legate alle diseguaglianze economiche, ai flussi migratori, ai tentativi di chiusura delle frontiere, ai problemi dell’eccesso di burocrazia che rendono facile la critica all’Europa, ci chiede uno sforzo di coesione e la fermezza di sottolineare che non si deve tornare indietro, e che è doveroso farla camminare su una strada sempre più plasmata sui bisogni dell'intera comunità come attore positivo nella politica mondiale. E su questa indicazione vorrei concludere citando parte del Documento adottato dalla CALRE, la Conferenza che riunisce i presidenti di tutte le assemblee con poteri legislativi, e che trovate sui vostri banchi: "Di fronte alle correnti anti-europeiste che sfidano il lavoro dei governi e dei parlamenti proclamando che l'Europa è il problema, noi affermiamo che l'Europa è, invece, la soluzione alle esigenze ed alle preoccupazioni della popolazione, considerando congiuntamente le dimensioni sociali ed economiche della cittadinanza europea. A tal fine, dobbiamo promuovere la democrazia europea, la cittadinanza attiva e garantire i diritti fondamentali, le pari opportunità ed uno sviluppo sostenibile ed armonioso in linea con i nostri obiettivi di coesione economica, sociale e territoriale, considerando la diversità dei territori europei e le loro differenti necessità e al fine di costruire una Unione più giusta e solidale in cui tutti i cittadini si sentano parte integrante del progetto europeo e siano consapevoli dei suoi benefici". Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita della giornata odierna e cedo la parola all'Assessore Patrizio Bianchi per la sua relazione.

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