25 Aprile 2016
25 aprile a San Pietro in Casale – Unione Reno Galliera
San Pietro in Casale – 25 aprile 2016 Intervento di Simonetta Saliera Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Buongiorno a tutti, vi porto il saluto dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna e vi ringrazio per averci invitato a essere qui con voi in questo giorno così importante.
Oggi è per tutti noi un giorno di festa. E non solo perché celebriamo il ricordo della Liberazione del nostro Paese dalla dittatura nazifascista, ma perché, grazie al lavoro di tutti voi, inauguriamo un luogo molto importante. Il padiglione del Casone del Partigiano, già Museo della Memoria dal 2006, diventa oggi luogo di raccolta e di divulgazione attraverso un percorso riorganizzato di documenti che raccontano gli eventi, i luoghi, i personaggi e le tappe più salienti che queste terre di pianura hanno vissuto durante il periodo delle Resistenza. Uno dei temi affrontati nel percorso storiografico è il ruolo e il contributo che hanno messo in campo le donne, nella lotta di Liberazione e di emancipazione. Il luogo non è scelto a caso: qui, nelle valli paludose e ostili, trovavano rifugio i partigiani impegnati nella lotta contro i tedeschi e i fascisti. In questi combattimenti persero la vita molti partigiani, ma il loro sacrificio fu determinante per la Liberazione dell’Italia. Oggi siamo qui a ricordare anche loro. A dirgli grazie. E a rinverdire la cultura della memoria trasmettendola in modo permanente alle giovani generazioni. E’ di fondamentale importanza, infatti, conservare e diffondere la memoria. E farlo con tutte le modalità possibili. Un popolo che non ha memoria è destinato a rivivere, come diceva Eli Wiesel, le tragedie del proprio passato. Chi dimentica, chi vuole dimenticare, chi non ha il coraggio della memoria è come un fusto di una pianta annegata nelle acque melmose dell’oblio. Oggi vogliamo ricordare anche che quest’anno celebriamo il 70° anniversario della nascita della Repubblica Italiana, scelta che fu sancita con la partecipazione al voto di tutti i cittadini italiani, per la prima volta anche delle donne. Si compiva, così, l’unità nazionale su base democratica: perché non si può dire che una paese sia tale quando esclude le cittadine dalla sua vita sociale e politica. Ricordare il 70° anniversario della nascita della Repubblica significa in primo luogo ricordare la Resistenza e la festa della Liberazione che stiamo celebrando nei luoghi in cui avvenne. Qui le Istituzioni hanno sentito il dovere di dedicare un parco, il Casone ed un museo proprio per non dimenticare. Infatti, se l’Italia è una democrazia sancita da una Costituzione che non poteva dimenticare i milioni di morti, il rivolgimento radicale del mondo, il tramonto delle grandi culture europee, le deportazioni, il razzismo, lo sterminio di massa, la necessità e l’aspirazione di nuove forme di solidarietà e la messa al bando della guerra, è perché ci fu la lotta partigiana di popolo a fianco delle forze alleate. Se agli italiani fu risparmiata la dissoluzione territoriale del proprio Paese, sorte invece toccata alla Germania, se fu risparmiato un governo militare, scelta fatta invece per il Giappone, se gli italiani poterono scegliere liberamente con un referendum se essere monarchia o repubblica, se si potè, da subito, votare per partiti diversi, è perché nella lotta partigiana l’Italia si riscattò. La nostra Costituzione è nata dalla Resistenza e dalla guerra di Liberazione, dal ricordo dei propri deportati, dei propri partigiani, dei propri militari uniti tutti nel non volere più né fascismo né nazismo, a costo della propria vita, a costo delle stragi e delle barbare rappresaglie naziste. È su questa scelta che si basa l’identità dell’Italia libera e repubblicana. Una lezione che vale soprattutto oggi, quando valori fondamentali del vivere civile sono messi in discussione dal nuovo terrorismo inumano e stragista. Ecco perché è giusto ricordare che la Resistenza diede vita a una Costituzione che rappresenta la carta fondamentale per la convivenza, una convergenza ragionevole ed equa in cui ogni cittadino si riconosce. Valori che sono ancora bene vivi oggi e che rappresentano un faro sicuro per la travagliata vita del nostro Paese. E’ questa la memoria fondativa della nostra patria. E’ questo che ci fa essere una nazione. Grazie.