Interventi

25 Ottobre 2015

I diritti umani

25 ottobre 2015 Conferimento del Premio “Novi Cives. Costruttori di cittadinanza” a Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003 Intervento di saluto di Simonetta Saliera Presidente dell’Assemblea legislativa regionale Buonasera, vi ringrazio per essere intervenuti a questa importante iniziativa in cui abbiamo l’onore di ospitare e premiare una donna straordinaria come Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace, proprio qui a Bologna a conclusione della XII edizione della Festa Internazionale della Storia.

Un evento che nasce dalla fruttuosa collaborazione tra l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e il Centro internazionale di Didattica della Storia e del Patrimonio, del Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna. Un momento conclusivo che si è inteso valorizzare con un premio, “Novi Cives. Costruttori di cittadinanza”, che rappresenta molto di ciò in cui crediamo e, per fortuna, molto di ciò che possediamo. I novi cives sono i giovani, su cui non solo è necessario ma è indispensabile investire per poter anche solo immaginare un mondo migliore, e nel titolo del premio sono volutamente associati a questo concetto di cittadinanza che cresce, che si crea. È un concetto a me caro, strettamente legato al tema dei diritti fondamentali della persona come insieme multiforme di opportunità, riconoscimenti, accessi, possibilità che, insieme, rappresentano e qualificano la spina dorsale di un popolo, di una nazione. La loro conquista è una sequenza ininterrotta di aggiustamenti e di modifiche, e rappresenta quel preziosissimo corredo che qualifica e rende possibile il vivere civile in continuo mutamento. Ma, è bene dirlo, i diritti fondamentali richiedono una conquista e riconquista continua che – proprio perché ogni giorno abbiamo sotto gli occhi esempi e tragedie in cui questi diritti sono negati, – debbono essere presidiati e difesi. Su questo terreno della cittadinanza agita e praticata l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, il parlamento di questo territorio, crede e investe. È in questo quadro che si inserisce l’esperienza del nostro progetto Concittadini, un percorso che promuove il rispetto reciproco, la solidarietà, l’ascolto e la tolleranza e quindi il valore dei diritti inalienabili della persona e le libertà. Un’esperienza inedita nata da un impegno che, ormai da molti anni, l’Assemblea regionale esprime sul terreno dell’educazione alla cittadinanza nella consapevolezza che l’investimento sulla crescita di generazioni consapevoli non possa che essere frutto di un “patto di cittadinanza”, di Novi Cives appunto, fra istituzioni, realtà del mondo scolastico, accademico e società civile. Un percorso, quello di conCittadini, che l’Assemblea legislativa ha realizzato “dal basso”, incontrando sul territorio le tante energie che sono al lavoro sui temi della cittadinanza, declinata in aree tematiche di grande spessore culturale e civico, quali la Memoria, i Diritti, la Legalità, il Patrimonio. Un insieme variegato e ricco, all’interno del quale sono via via entrate scuole, aggregazioni giovanili, istituzioni, enti locali, associazioni e realtà del mondo del no-profit che fanno grande il tessuto sociale di questa terra. Una grande comunità di pratica che “agisce” la cittadinanza accompagnando i propri ragazzi alla comprensione dell’importanza della responsabilità individuale, alla consapevolezza che la propria comunità è come la propria famiglia, che il complesso sistema di valori della nostra democrazia ha una storia fatta di grandi eventi e piccole storie, tutte importanti. In questi anni migliaia tra studenti, docenti e esperti del settore hanno preso parte a questa esperienza: è un magnifico impegno collettivo, fatto del lavoro di tante persone, per dare attuazione a quei principi fondamentali della Costituzione italiana in cui si parla di diritti e doveri delle persone, di scuola, di formazione, di partecipazione. È il contributo di un parlamento regionale che, in quanto luogo ove si esercita la sovranità popolare, interpreta l’impegno sull’educazione alla cittadinanza come dovere istituzionale. È un ambito in cui l’Assemblea legislativa ha tessuto in questi anni relazioni e reti molto importanti, con soggetti ed istituzioni concretamente al lavoro per coniugare lezione del passato e impegno e valori del presente come i luoghi di memoria dell’Emilia-Romagna, ma anche a livello internazionale la Casa di Anne Frank di Amsterdam, il Memorial della Shoah di Parigi, lo Yad Vashem di Gerusalemme,o come i “Viaggi della Memoria” il progetto che in questi anni ha portato centinaia di studenti emiliano-romagnoli a visitare “i luoghi delle tragedie del ‘900,a partire dai campi di sterminio nazisti. Con questi soggetti sono state create opportunità importanti per accrescere gli strumenti culturali e il senso civico di tanti giovani e tanti docenti ed educatori emiliano-romagnoli. È di pochi giorni fa la stipula di un Protocollo d’intesa con il Museo della Memoria e dei diritti umani di Santiago del Cile, proprio per intraprendere attività comuni sul terreno dell’educazione alla memoria e all’impegno civico in difesa dei diritti. All’interno di questa rete di relazioni non potevano mancare importanti collaborazioni e scambi con il mondo della scuola e dell’Università. Di questo siamo molto orgogliosi. Oggi siamo qui proprio perché condividiamo una parte importante del nostro percorso con il Centro per la Didattica della Storia (Dipast) che si è sostanziata, anche in questo caso, in attività e progetti concreti. Viviamo oggi, in una società dove gli “spiriti animali”, gli attentati e le prevaricazioni alle libertà fondamentali sono ritornati prepotentemente sulla scena mondiale, i rivolgimenti e i fenomeni migratori che ne sono seguiti hanno innescato paure e recriminazioni spesso sproporzionate alla realtà, utili solo a far perdere di vista il vero dramma della storia contemporanea: l’aumento della povertà e della diseguaglianza sociale, la perdita di valore della persona umana. Un momento storico caratterizzato da una ripresa della guerra su più fronti, da violenze, nazionalismi, usi impropri e strumentali della religione che vengono usati come giustificazione alla violenza ceca che nega in radice i più elementari diritti umani. E’ un quadro di nuova barbarie che tanto ricorda la frammentazione e le spinte centrifughe dell’Europa a cavallo delle due guerre mondiali, con lo sfilacciamento delle comunità nazionali e della coesione sociale. "Chiunque dimentica il suo passato è condannato a riviverlo!" (Primo Levi) Mai nessun monito fu più vero, basta guardare le cronache e gli scenari in molte parti del mondo, anche a quello non molto lontano da noi. L’impegno culturale, di formazione e creazione di antivirus di democrazia e civiltà, di tensione morale soprattutto rivolto ai Nuovi Cives, è questo il baluardo che dobbiamo erigere per sconfiggere ogni ritorno all’oscurantismo e ai fantasmi del passato e per riaffermare la cultura dei diritti e della inviolabilità della dignità della persona umana. E siamo davvero grati a persone come Shirin Ebadi che con il loro instancabile impegno e testimonianza sui temi della salvaguardia dei diritti umani tengono alta la fiamma della lotta per la democrazia e le libertà dei popoli.

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