Interventi

20 Luglio 2015

A casa non torniamo

A casa non torniamo 20 luglio 2015 – Convegno su legge di parità Intervento di Simonetta Saliera Presidente Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna Buongiorno, ringrazio tutti i partecipanti, e in particolare i rappresentanti delle altre Regioni, del Parlamento e del Governo, per aver accettato l’invito ad essere qui oggi per affrontare uno dei temi cardine della nostra società: l’uguaglianza e la parità di diritti. E’ un lungo periodo che la società in cui viviamo finge di dare spazio al merito, ma nella realtà finisce con il giustificare l’ingiustizia civile e sociale proprio in nome della cosiddetta meritocrazia.

Infatti, la storia è ben diversa: la società ha di per sé e nel proprio stesso esistere una sommatoria di ingiustizie e di diseguaglianze intrinseche. C’è chi nasce in cima alla piramide sociale e chi ne è schiacciato. E questo indipendentemente dai meriti personali. Non è un caso, dunque, che la nostra Costituzione dica chiaramente che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli per dare pari diritti e pari opportunità a tutte le cittadine e a tutti i cittadini. Si badi bene: i Padri Costituenti non si limitarono ad introdurre il concetto di pari opportunità, dissero chiaramente che tutti avevano pari diritti e lo Stato con la propria politica e le proprie leggi avrebbe dovuto intervenire attivamente per rimuovere ogni ostacolo sociale, culturale, sessuale, religioso ed economico che impedisse il suo realizzarsi. I Padri Costituenti, che ben conoscevano cosa fosse l’ingiustizia sociale in un Paese che aveva pagato un salato conto alla guerra e al regime fascista in tema di diritti, vollero chiarire che non basta dire “siamo tutti uguali, vinca il migliore”, ma occorre creare le condizioni per una reale parità di diritti e doveri di tutta la cittadinanza fronte alla legge. E che è la legge stessa che deve raggiungere questi obiettivi. E’ lo Stato, con i suoi Governi e il Parlamento, che deve rimuovere tutte le ingiustizie sociali e dare verbo alla parità. Ma da sola, nemmeno la migliore delle leggi può bastare. La conquista di pari diritti per ogni categoria economica, sociale, di genere e culturale è sempre figlia di lotte e di impegno civile e politico. Nulla, nella storia, ci viene regalato. Lo ha detto bene un padre della Repubblica di chiara fede socialista e democratica, come Norberto Bobbio: “la storia dei diritti è la storia delle lotte per la loro conquista”. E mai come nel caso delle donne e del nostro grande impegno questo assunto diventa verità. Nei prossimi interventi, il Presidente Bonaccini e la Presidente Mori, a cui tanto dobbiamo per essersi fatta ideatrice, promotrice e poi divulgatrice della nostra legge regionale di parità, entreranno nel merito di cosa ha fatto e di cosa farà la Regione Emilia-Romagna attraverso politiche e interventi pubblici sul tema della promozione della parità di genere. A me, nell’augurarvi buon lavoro, tocca solo il compito di ricordare come, senza la costruzione di falsi miti o declamatorie roboanti, le donne italiane non vogliono arretrare. Ovvero, nemmeno a seguito della grave crisi che ha falcidiato e sta ancora mordendo la carne viva del Paese, soprattutto nelle sue fasce più deboli alle prese con la disoccupazione e l’insufficienza del potere di acquisto di salari e pensioni, le donne non possono accettare un regresso alla sfera del privato. Purtroppo statistiche ed esperienze individuali confermano come le prime a perdere il lavoro, a essere sottopagate, e quindi a dover rifuggire nella vita privata e in un ruolo subordinato nella società, siano le donne. Non dobbiamo, né possiamo permettere, nell’esercizio delle nostre responsabilità istituzionali, che la crisi economica cancelli le conquiste frutto di decenni di lotte e di impegno politico. E’ un debito che abbiamo con chi ci ha preceduto ed è la fiaccola con la luce della speranza che vogliamo consegnare ai nostri figli. Grazie per l'attenzione e buon lavoro.

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17 Marzo 2023

Cordoglio per la scomparsa di Domenico Cella

"La scomparsa di Domenico Cella lascia un vuoto profondo nella società bolognese: coerente con le sue idee cristiano-democratiche, Cella, anche nel delicato ruolo di Presidente dell'Istituto De Gasperi di Bologna, ha saputo dare un forte contributo al dialogo e al pensiero bolognese. Ai suoi famigliari e quanti hanno avuto l'onore di conoscerlo e lavorare con lui vanno le mie più sentite condoglianze"

28 Febbraio 2023

Voglio ancora sperare....

26 febbraio 2023: gazebo PD. I due candidati hanno promesso e parlato di tante cose interessanti, ma hanno tralasciato di andare nel concreto su alcune di quelle fondamentali per la vita delle persone come la pace, la ricostruzione della pubblica istruzione formativa ed educativa, la sanità pubblica di qualità accessibile a tutti, quale tipo di lavoro e di previdenza.