24 Aprile 2015
Il Resto del Carlino Bologna del 24 aprile 2015
L’attualità del 25 aprile di Simonetta Saliera Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna L’Italia è una democrazia sancita da una Costituzione che non poteva dimenticare i milioni di morti, il rivolgimento radicale del mondo, il tramonto delle grandi culture europee, le deportazioni, il razzismo, lo sterminio di massa, la necessità e l’aspirazione di nuove aspettative di vita, di diritti e la messa al bando della guerra.
Se agli italiani fu risparmiata la dissoluzione territoriale del proprio Paese, come in Germania, se fu risparmiato un governo militare straniero come in Giappone, se si poté evitare una lunga guerra civile come in Grecia, se si poté scegliere liberamente con un referendum se essere monarchia o repubblica, e, da subito, votare per partiti diversi, è perché nella lotta partigiana l’Italia si riscattò. Si tratta di quella Resistenza che ha portato al 25 aprile. Giorno di gioia, ma anche di dolore e di preoccupazione. Come quella che deriva da un nuovo nemico dell’umanità che ci fa rivivere gli orrori dello sterminio del secolo scorso. Non siamo sordi o ciechi su quanto avviene nel Mediterraneo, nell’Ucraina e nei tanti Paesi dell’Africa Orientale e sub sahariana. Una guerra barbara e spietata che molti scambiano per terrorismo e quindi come un evento sporadico o di ordine pubblico, e che infiamma tutti i confini dell’Europa rischiando di riaprire fronti di bellicosità fino ad oggi e da 70 anni per noi inimmaginabili nel nostro continente. In questo 25 aprile, dunque, vogliamo particolarmente ricordare la storia di ragazzi il cui sacrificio è stato il prezzo per la libertà delle generazioni future. La nostra Costituzione è nata dalla Resistenza e dalla guerra di Liberazione, dal ricordo dei propri deportati, dei propri partigiani, dei propri militari uniti tutti nel non volere più né fascismo né nazismo, a costo della propria vita, a costo delle stragi e delle barbare rappresaglie naziste. Ci fu chi combatté per la libertà e chi invece per la dittatura. Ci fu chi combatté per la giustizia e chi invece per la discriminazione e la violenza. È su questa scelta che si basa l’identità dell’Italia libera e repubblicana. Una lezione che vale soprattutto oggi quando valori fondamentali del vivere civile sono messi in discussione. Ecco perché è giusto ricordare che la Resistenza diede vita ad una Costituente che varò la carta fondamentale dei diritti e dei doveri per la convivenza, una convergenza ragionevole ed equa in cui ogni cittadino si può riconoscere. Valori che sono ancora ben vivi oggi e che rappresentano un faro sicuro per la travagliata vita del nostro Paese.