25 Novembre 2014
Intervista Carlino 24 novembre 2014
I più votati - Saliera, miss preferenze «Sempre vicino alla gente»
SIMONETTA Saliera, possiamo chiamarla 'miss preferenze'?.
«(Ride; ndr)».
Lo sa che è il consigliere con più voli?
"Non so più quante ne ho... Sono 11 o 12mila?
Quasi 12.
Ma se l'aspettava?
«No, ero molto preoccupata ed ero consapevole che molte persone non sarebbero andate a votare».
E così è successo, effettivamente.
«Però pensavo che l'affluenza incidesse anche molto sul numero delle preferenze». Perché crede di avere raccolto così tante preferenze? «In parte credo che sia dovuto al lavoro amministrativo di tanti anni. Ho concluso nel 2009 l'esperienza da sindaco a Pianoro e uno su due ha scritto Saliera. Penso di avere lasciato un buon ricordo quindi».
Sofferenza nell'elettorato di sinistro?
«Sì, probabilmente sì. Avendo fatto una campagna elettorale nei mercati e per strada, ho contattato molte persone. Mi raccontavano la loro storia: il loro impegno politico, con radici solide, di lotte, di battaglie, di conquiste».
Gente che ha sempre votato?
«Certamente. C'erano questi racconti e contemporaneamente disillusione, amarezza». Per cosa? «I motivi più vari: sulla politica a livello nazionale, sulle spese, sugli articoli usciti negli ultimi giorni. Spesso mi raccontavano di non ritrovare nei partiti o nelle forze politiche un punto di riferimento. Da qui la decisione di non andare a votare».
Renzi dice, con un tweet, che l'affluenza è un problema secondario. E' d'accordo?
«Io non sono abituata a Twitter (ride; ndr).Abbiamo vinto, ma bisogna in futuro vincere con una maggiore affluenza e, per averla, la politica deve fare il suo mestiere».
Che è? «Fare partecipare, non voltarsi dall'altra parte».
Quindi non si deve snobbare l'astensione?
«Vede, la solitudine non funziona, perché la democrazia si deve reggere su una larga consapevolezza e una larga partecipazione».
Il nuovo governo regionale nasce delegittimato?
«Il governo di questa Regione è legittimato, sono la politica e iarti-ti che devono continuare a fare di più questo mestiere. I partiti creano il luogo per la condivisione dei problemi, questa parte manca». Quindi 'no' al partito leggero? «Non ho mai apprezzato nemmeno l'idea di un partito leggero: bisogna informare, che non vuole dire creare funzionari. E necessario spiegare la complessità delle cose, non semplificare sempre».