Interventi

3 Ottobre 2014

Saliera a La Spinta: i diritti dei deboli non diventino diritti deboli

Più fondi per gli anziani, giù le tasse per ceto medio e meno abbienti. Un forte taglio alla burocrazia. E poi la sfida della Città Metropolitana.

La vicepresidente Saliera si racconta a “La Spinta” mensile dello Spi-Cgil: lotto perché i diritti dei debli non diventino mai diritti deboli

 

Sanità e servizi sociali, la Regione Emilia-Romagna non arretra nemmeno davanti alla crisi e ai tagli statali che, dal 2010 a oggi, anno dopo anno hanno falcidiato i bilanci degli Enti Locali. E per il 2014 aumenta i propri stanziamenti per chi è in difficoltà.

A confermare l’impegno dell’amministrazione regionale è Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio di viale Aldo Moro, che, in un’intervista a La Spinta, mensile dello Spi Cgil di Bologna, fa il punto su welfare, sanità, “conti in ordine” e città metropolitana di Bologna. “Dal 2010 la Regione ha avuto tagli dallo Stato per 1,7 miliardi di euro. Eppure non abbiamo rinunciato a tutelare chi vive il dramma della non autosufficienza. Il Fondo regionale  - spiega Saliera nell’intervisto a La Spinta – per la non autosufficienza è appena entrato nel nono anno di vita. Lo stanziamento ha trovato costante applicazione negli anni successivi fino a raggiungere un picco nel 2011 con 151 milioni per coprire il contemporaneo azzeramento del Fondo nazionale. Negli anni la Giunta regionale ha investito risorse aggiuntive pari a 841 milioni.  Si tratta di una decisione molto importante che differenzia la scelta dell’Emilia-Romagna da quella dello Stato e di altre Regioni. Per il 2014 ci sono circa 27 milioni di euro a cui si aggiungeranno 430 milioni e 600.000 euro”. Attenzione a anziani e parti fragili della popolazione non si sono limitati al welfare. “In questa legislatura non abbiamo mai aumentato le tasse (anzi, dal primo gennaio prossimo ci sarà una riduzione dell’addizionale regionale per circa il 90% dei contribuenti emiliano-romagnoli) difendendo così il potere d’acquisto di salari, pensioni e redditi”. E per il futuro? “Non crediamo che riducendo la nostra armatura sociale si esca dalla crisi, anzi crediamo che una società moderna sia quella dove le persone trovano nelle Istituzioni le risposte ai loro problemi. Rifiutiamo, cioè, l’idea che i diritti dei deboli diventino diritti deboli”, sottolinea la vicepresidente che ricorda come per vivere meglio si debbra proseguire sulla via di semplificazione e snellimento dello Stato avviata in questa legislatura “La Regione Emilia-Romagna – racconta Saliera al giornale dei pensionati Spi-Cgil – ha anticipato le leggi nazionali, sostenendo la fusione di 12 Comuni da cui ne sono nati quattro e dando vita a un sistema di 46 Unioni di Comuni per dare risposte sempre più puntuali ai bisogni dei cittadini, in primo luogo dei pensionati e degli anziani. È così che il 90% degli emiliano romagnoli vive in capoluoghi o in Comuni associati in Unioni: insieme si vive meglio, si rafforzano le nostre comunità, si possono migliorare i servizi comuni. In questo, la costruzione della Città Metropolitana di Bologna diventa di primaria importanza per creare le basi di un futuro più certo nell’erogazione dei servizi alla cittadinanza fondata sulla pari opportunità di accesso. La Città Metropolitana avrà successo se saprà innovare e risolvere i problemi di una società impaurita, sfiancata dalla crisi e anche un po’ incattivita per le tante ingiustizie e diseguaglianze a cui siamo sottoposti quotidianamente. Essa dovrà mettere al centro le politiche pubbliche per il welfare e per lo sviluppo economico e non perdersi nelle alchimie istituzionali e giuridiche”.

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