3 Luglio 2014
La forza dell’unità
3 luglio 2014 – Convegno sindacati europei
Saluto di Simonetta Saliera
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna
Buongiorno a tutti,
Auspico che il rinnovamento nell’approccio, della programmazione dei fondi strutturali e per la coesione 2014-2020, porti invece ad un profondo rinnovamento degli equilibri tra solidarietà sociale, inclusione, competitività e sviluppo territoriale, finora sbilanciato verso questi ultimi. Sappiamo bene quanto le attuali politiche europee per il perseguimento di un modello sociale innovativo ed unitario per l’Europa e per garantire adeguati standard qualitativi di vita ai cittadini europei, siano in fase di ridimensionamento continuo. A questo si aggiungono le difficoltà di gestire una grande diversità di modelli locali e nazionali nei sistemi di protezione sociale. Per un’Europa più inclusiva, intelligente e verde entro il 2020, condividendo la ricerca di un modello per garantire accesso per tutti ad un lavoro che sia decoroso e permetta standard di vita decenti a tutti i cittadini dell’UE. Potremo ottenere questo soltanto attraverso una intelligente e costante promozione di una maggiore uguaglianza sociale, anche attraverso l’eliminazione dello sfruttamento dei lavoratori e del precariato, oltre che di migliori condizioni salariali e una giustizia sociale più efficace. Si possono così porre le basi per un’economia che si affranchi finalmente dalle strettoie di un’austerità, ormai riconosciuta come elemento non sufficiente al rilancio della competitività per i nostri territori, per andare verso nuovi modelli che mutualizzino diritti e responsabilità, e non dimentichiamo mai gli effetti sociali delle decisioni sulle politiche macroeconomiche e fiscali. Urge ripensare assieme, condividere, e lanciare un modello comune, innovativo e socialmente responsabile mettendo la finanza al servizio dei cittadini e dell’economia reale e non della speculazione corsara. Stipendi decorosi, qualità dell’educazione, dell’edilizia sociale, della sanità, della cura di bambini ed anziani, e soprattutto adeguatezza del sistema pensionistico sia su scala nazionale che paneuropea. Qui si trovano le componenti cruciali della nostra società futura. Per raggiungere questi scopi, l’UE dovrà supportare gli Stati Membri anzitutto, e a cascata anche gli enti locali e regionali per quanto di loro competenza, in una redistribuzione di opportunità e ricchezza effettiva e trasparente. Gli obiettivi delle politiche sociali dovranno essere rispettati in tutte le politiche europee. Abbiamo bisogno che l’Europa sia una vera Unione Sociale, allo stesso modo in cui essa è una Unione Economica: le libertà economiche non possono soffocare i diritti sociali e l’attuale confederazione degli Stati si dovrà evolvere in una vera e propria federazione. La spesa per la protezione sociale, nell'Europa a 28, è pari al 29,1% del PIL. Questa media ovviamente non racconta le differenze di protezione fra i vari Paesi. L’alta spesa sociale in Danimarca, Francia e Olanda e spesa molto più scarsa nei paesi del Sud-Est Europa; un altro grave gap su cui è necessario intervenire, facendo leva sulla solidarietà. La Regione Emilia-Romagna, le Associazioni degli Enti Locali, le organizzazioni imprenditoriali, sindacali e rappresentanze del terzo settore un Patto per la crescita intelligente sostenibile ed inclusiva, per affrontare le conseguenze della crisi puntando su qualità sociale, sostenibilità dello sviluppo, lavoro, imprese, a tutela di legalità e per la qualificazione dell’occupazione delle nuove generazioni. Un modello di approccio di forte responsabilizzazione, per la promozione di politiche integrate raccolte in un unico progetto che individui un interesse di comunità. Questo accordo, nei fatti, ha superato il precedente ‘Patto per attraversare la crisi, definendo, con la partecipazione di tutto il sistema economico, sociale e delle autonomie dell’Emilia-Romagna le scelte strategiche generali, che in parte hanno trovato immediata applicazione nelle politiche già avviate dalla Regione e nei bilanci regionali. Gli assi fondamentali di questo Patto per il futuro regionale basato su qualificazione della conoscenza, green economy, sostegno dell’export, riforme strutturali delle istituzioni e della pubblica amministrazione, del welfare e del mercato del lavoro e una spinta alla ricerca e alla innovazione) sono monitorati e seguiti dal costante confronto tra le parti.
Punti chiave:
la promozione e difesa della legalità per creare e sostenere un’economia sana (nuove leggi su trasparenza, appalti, lotta alle infiltrazioni mafiose) ;
la promozione delle relazioni industriali, con la contrattazione al centro, per ridare al lavoro il suo ruolo di leva per uno sviluppo sostenibile economicamente e socialmente;
la necessità di riscrivere, con urgenza, il patto intergenerazionale, il che si deve accompagnare a vere e fattive riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociale
un forte investimento, con incentivi, agevolazioni, riforme strutturali, per Università, scuola e formazione, per qualificare tutto il settore e sostenere, tramite l’integrazione di formazione e lavoro, la nostra cultura tecnica che è stata alla base della fortuna del modello emiliano, con attenzione non soltanto alla creazione di nuove opportunità per i giovani, ma anche a chi si trova in disoccupazione, mobilità e situazioni di crisi.

Grazie per l’attenzione.