18 Gennaio 2013
Semplificazione, dalle parole ai fatti
Semplificazione, dalle parole ai fatti
Bologna – 18 gennaio 2013
Intervento di Simonetta Saliera
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna
Esattamente un anno fa, nel dicembre del 2011, veniva approvata la legge regionale 18 alla quale non saremmo arrivati se non ci fosse stato il costruttivo rapporto consolidatosi negli anni tra i tanti protagonisti della comunità regionale economica e sociale: pubbliche amministrazioni, associazioni di imprese, parti sociali, associazioni di categorie, associazioni di cittadini. Su questa imprescindibile governance multilivello si è sviluppato un confronto importante e costruttivo che ha contribuito alla stesura di una legge dai connotati innovativi rispetto all’usuale panorama legislativo e per questo apprezzata anche in varie sedi nazionali. Una legge che potremmo definire “di metodo” perché, oltre ad introdurre norme di diritto positivo per lo più attuative di norme statali, pone al centro il come si deve fare semplificazione e cioè secondo:
- una comune condivisione degli obiettivi,
- un coinvolgimento trasversale (orizzontale) per l’individuazione delle soluzioni,
- un approccio integrato che declina i diversi interessi (pubblici e privati) e li porta e sintesi,
- un lavoro comune di natura tecnico-giuridica per far si che la pubblica amministrazione sia una entità unica che, nel porsi al servizio di cittadini e imprese, sia capace di armonizzare il proprio agire,
- uno sforzo comune per completare il percorso di semplificazione già intrapreso dalle amministrazioni pubbliche della nostra Regione, ma che ora fa un salto di qualità mettendosi all’ascolto delle diverse articolate e importanti istanze di semplificazione che provengono dall’esterno.
Quali cose concrete meritano di essere qui ricordate?

1. tutti i servizi on line realizzati dalla Regione saranno fruibili utilizzando le medesime credenziali di accesso. Il cittadino e le imprese sono in questo modo agevolati nelle relazioni telematiche con l’amministrazione, disponendo di una sola credenziale di accesso (Identità Digitale).
2. tutti gli scambi documentali all’interno dell’amministrazione regionale e fra Regione ed enti locali, ASL, ARPA,ecc. avverranno in modo telematico e con sistemi che garantiscono una corretta gestione digitale dei documenti (protocollo interoperabile, posta elettronica certificata, ecc.). In tal modo si semplifica sensibilmente l’attività amministrativa velocizzando i tempi, garantendo trasparenza e sicurezza. (Dematerializzazione)
3. il DURC (Documento di regolarità contributiva) verrà acquisito digitalmente. Tutte le Stazioni Appaltanti della Regione Emilia-Romagna riceveranno il DURC esclusivamente tramite PEC sia per lavori pubblici che per forniture di beni e servizi. Con il Durc acquisito digitalmente si semplifica l’iter amministrativo per le imprese e si velocizzano i tempi di pagamento dei fornitori. (Dematerializzazione)
4. tutte le applicazioni ed i servizi che trattano dati anagrafici delle imprese potranno accedere all’anagrafe delle imprese (sistema Parix). Il dato dell’impresa non verrà richiesto più volte.(Decertificazione)
5. almeno il 50% dei Comuni renderanno disponibile la propria anagrafe per le visure d’ufficio. Oltre a rappresentare una importante innovazione, ciò renderà possibile applicare le recenti norme che impongono alle amministrazioni di non richiedere a cittadini e imprese i certificati già in possesso della pubblica amministrazione. (Decertificazione)
Le parole chiave dematerializzazione, interoperabilità e decertificazione identificano in modo immediato le caratteristiche di una “PA digitale ideale”, nella quale le informazioni da e verso l’esterno, ma anche e soprattutto all’interno, circolano rapidamente, con il minor uso di carta possibile, in modo chiaro, sicuro, giuridicamente corretto. Questo obiettivo è raggiungibile se i sistemi sono tra loro interconnessi, se cioè sono abilitati al dialogo (all’interoperabilità) tra tutte le Pubbliche Amministrazioni che, a vario livello, concorrono all’erogazione di un servizio.
La parola “cooperazione” diventa, quindi, cruciale e deve essere intesa non soltanto al livello tecnologico/applicativo, ma anche organizzativo e di creazione di un sistema a rete, dove ciascun Ente è nodo fondamentale che contribuisce allo sviluppo complessivo. Una ulteriore linea d’azione consiste nella rilevazione dei procedimenti amministrativi regionali per l’analisi e la valutazione permanente finalizzata alla loro semplificazione. Il Nucleo tecnico ha completato la ricognizione nei tempi indicati dal Programma per la semplificazione, con il censimento di circa 932 “schede-procedimento”, ciascuna delle quali contiene un numero significativo di informazioni che varia in base al tipo di procedimento considerato e che costituiranno la base per la valutazione degli interventi di semplificazione da realizzare nei prossimi primi mesi dell’anno. Gli strumenti utilizzati per la rilevazione consentono di individuare dati di natura quantitativa e qualitativa e in tal modo è possibile evidenziare da subito le criticità di alcune tipologie di procedimenti rispetto agli obiettivi di semplificazione amministrativa, intese soprattutto in ragione del grado di disallineamento rispetto a diversi elementi normativi vigenti. La ricognizione dei procedimenti, che ha richiesto un enorme impegno da parte di tutte le strutture regionali, rappresenta la base anche per realizzare nei prossimi mesi la banca-dati contenente l’Anagrafe dei procedimenti regionali, da pubblicare sul sito istituzionale della Regione, anche in ottemperanza a quanto previsto nella legge n. 190/2012 (cd. Legge Anticorruzione). Un ulteriore filone