19 Febbraio 2012
Il rigore di Imbeni, un esemio per il Pd
Il rigore di Imbeni, un esempio per il Pd
19 febbraio 2012 – l'Unità
Intervento di Simonetta Saliera
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna
“Occorre un livello europeo di sovranità condivisa pena l’indebolimento dell’Europa, della sua moneta e delle stesse sovranità nazionali”.
Sembrano parole scritte ieri. Renzo Imbeni aveva indicato per tempo e con lungimiranza la strada da percorrere. E dunque, a 7 anni dalla sua scomparsa e a pochi giorni dalla morte di Guido Fanti, altro grande sindaco di Bologna, mi pare giusto ricordare una delle sue frasi più significative. L’attualità di Imbeni è quello di un insegnamento alto e nobile che non va disperso. È dunque importante la decisione dei tanti che hanno raccolto la sollecitazione di Rita Medici Imbeni per dare vita al Centro di studio e iniziativa politica “Renzo Imbeni” perché penso che siano molti i militanti che possono trarre ispirazione politica e di comportamenti dalla sua frequentazione.
Sì, perché c’è bisogno di ripartire da una forte etica pubblica. Già da alcuni anni, infatti, la nostra società si sta dirigendo verso la barbarie: crisi morale, crisi politica, crisi economica, appaiono indissolubilmente intrecciate, creando sfiducia, disperazione e mancanza di prospettive. Ma nel contempo creano ribellione ed indignazione. Creano una forte richiesta di un ritorno ad uno Stato che privilegi l’uguaglianza fra i suoi cittadini, l’equità delle sue decisioni, il rispetto della dignità della persona e il comune sforzo per affrontare la crisi economica e politiche capaci di eliminare sprechi e privilegi accrescendo le poche possibilità rimaste di indurre sviluppo e con esso maggiori ricchezze pubbliche. Questo occorre per affrontare con credibilità internazionale, dirittura morale e competenza professionale la gravissima situazione economica che implica la stessa sopravvivenza dello stato sociale messo in discussione dalle politiche governative del ministero Berlusconi aiutato da quella parte del sistema produttivo che ha abbandonato l’Italia e ha come riferimento le politiche della Fiat e aiutato ancora di più da quella legge elettorale che ci può portare ad un silente autoritarismo.
Ritengo che il Partito Democratico abbia tutte le carte in regola per ridare speranza e fiducia a chi oggi l’ha perduta, per riportare al centro della scena politica l’etica, la valorizzazione delle istituzioni, l’equità sociale, i valori positivi espressi dai vari movimenti, il rafforzamento dei poteri democratici dello Stato per non limitarsi all’emergenza ed avere una visione strategica delle soluzioni. In campo economico (al di là dei provvedimenti determinati dalla contingenza e che comunque sosterremo se indirizzati al principio del “chi più ha più paghi”) penso sia importante riflettere più attentamente sui sistemi internazionali oggi imperanti dove abbiamo una politica di mercato autoritaria contrapposta a una politica di mercato liberista. E qui ritornano le parole di Renzo Imbeni: quando auspicava “un livello europeo di sovranità condivisa pena l’indebolimento dell’Europa, della sua moneta e delle stesse sovranità nazionali”.