20 Dicembre 2011
Intervista al sito di Avviso Pubblico del 20 dicembre 2011
Dalle elezioni del 2010, anno in cui il Presidente Errani mi ha chiamato a far parte della sua giunta.
Perché la sua Regione ha deciso di aderire ad Avviso Pubblico?
Avviso Pubblico, realtà con la quale ho avuto il piacere di collaborare negli anni in cui ero Sindaco di Pianoro, è da sempre un’associazione che sa essere al fianco di chi, nelle istituzioni, opera attivamente per la diffusione della cultura della legalità e per il contrasto alla mafia. È per questo che, all’interno della nuova legge regionale per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità, abbiamo deciso di aderire ad Avviso Pubblico: per dare il nostro contributo in fatto di idee e di progetti e soprattutto per poter attingere alla grande esperienza di questa realtà.
Cosa significa per lei impegnarsi per l’affermazione della legalità e della giustizia contro le mafie e l’illegalità?
L’Emilia-Romagna, la mia regione, è da sempre terra nemica delle infiltrazioni mafiose, è da sempre in prima linea per la cultura della legalità. Ma perché questo resti vero anche in futuro, bisogna evitare di nascondere la polvere sotto i tappeti, di non affrontare i problemi. La nostra è una corazza solida che però va rafforzata. Con questi obiettivi ci impegniamo ogni giorno a difendere la democrazia e le sue basi, i suoi valori.
Quali attività e progetti il suo comune ha messo in atto per promuovere una cultura della legalità democratica?
La scorsa primavera l’Assemblea regionale ha approvato una legge per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità (Legge 9 maggio 2011, n. 3). Gli obiettivi vanno dal sostegno ai piccoli Comuni e associazioni nel recupero dei beni confiscati alla mafia alla formazione specifica delle forze di polizia locale, da opere di sensibilizzazione nella scuola alla costituzione di un osservatorio permanente sul fenomeno criminale fino alla normativa, già approvata, per semplificare la disciplina degli appalti pubblici, uno dei bocconi più appetiti alla criminalità organizzata. Tutti, in questa legge sono sollecitati a lavorare insieme con progetti che possono far emergere e contenere il fenomeno mafioso.
Quali ostacoli ha incontrato e quali situazioni hanno favorito il suo operato su questo versante?
Ho trovato una grande consapevolezza e grande collaborazione con tutte le forze sociali e le forze politiche: abbiamo lavorato e stiamo lavorando bene, con grande spirito di unità.
Cosa chiede ai partiti e a chi ci governa oggi per lottare più efficacemente contro la mafia?
A tutti noi che facciamo politica e a che abbiamo incarichi amministrativi spetta il compito di fare la nostra parte, di operare per costruire una grande etica pubblica.