8 Dicembre 2011
La Regione rottama i certificati
8 dicembre 2011 - Il Carlino
Intervento di Simonetta Saliera
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna
Meno certificati, meno file. Una burocrazia più facile per le famiglie e le imprese, un modo per essere vicini a chi in questo difficile momento ha il coraggio di creare aziende, aprire cantieri o il bisogno di rivolgersi agli uffici pubblici per accedere a servizi pubblici.
Da oggi, grazie alla nuova legge regionale sulla semplificazione approvata dalla Regione Emilia-Romagna, sarà più facile per i cittadini avere rapporti con la pubblica amministrazione. Il nostro obiettivo è ambizioso: ridurre già nel 2012 fino al 25% i costi (sia in termini di oneri, sia di tempi) del rapporto cittadini-burocrazia. Si tratta di una legge unica nel panorama nazionale perché fin da subito pone il divieto di chiedere a cittadini e imprese di presentare documentazioni già in possesso della pubblica amministrazione demandando agli uffici pubblici il compito di recuperarli, lo stop al proliferare di nuovi certificati, l’aumento del ricorso al silenzio-assenso e un maggiore potere sostitutivo della Regione nei confronti di altri enti locali. E poi ancora: la restituzione degli oneri versati per un procedimento se i tempi si prolungano oltre i termini per colpa della pubblica amministrazione, agevolazioni di natura amministrativa e burocratica per le imprese certificate, evitando così “doppioni” in fatto di documentazione e oneri. Come si vede il nostro obiettivo è quella di un’amministrazione semplice e vicina ai cittadini: lavoriamo per una buona sinfonia, lasciando ad altri le cacofonie e gli annuncia. Si tratta di una legge di metodo, nata da un grande confronto con le parti sociali e gli stessi enti locali ed ha riscosso il sostegno di un ampio schieramento di forze politiche: il nostro obiettivo è quello di ridurre tempi e costi della pubblica amministrazione per cittadini e imprese in modo da semplificare loro la vita, ma evitando anche derive deregolative che spesso nascono come risposta a una burocrazia ritenuta opprimente.